La Resilienza: 10 mosse per resistere alle tempeste senza spezzarsi.

La resilienza fa riferimento alla capacità di affrontare le difficoltà della vita in modo flessibile. Essere resilienti significa riuscire a resistere durante i periodi di  stress o sofferenza senza “spezzarsi”, senza soccombere alle difficoltà. La persona resiliente ha determinate caratteristiche che ognuno di noi può promuovere nella propria vita. Farlo significa concedersi degli strumenti per condurre una vita più felice. In questo articolo riassumiamo, in 10 punti, i principali aspetti su cui intervenire per diventare più resilienti.

 

Che cosa è la resilienza?

Il termine “Resilienza” viene di frequente utilizzato in ambito psicologico. Esso affonda le sue radici nelle scienze fisiche, dove descrive la capacità di un materiale di resistere ad un urto senza spezzarsi, di tornare alla sua forma originale dopo essere stato deformato.
 
In ambito psicologico con il concetto di resilienza si fa indirettamente riferimento alla stessa capacità, applicata però all’Essere Umano.
La resilienza è dunque la capacità di far fronte ad un evento avverso o traumatico senza soccombervi.
Un individuo resiliente è in grado di mettere in gioco le sue abilità fisiche, cognitive ed affettive di fronte ad un evento negativo per superarlo nel migliore dei mondi uscendone, se possibile, rafforzato.
 

Per capire meglio questo concetto possiamo pensare ad un albero che, piegato da un vento fortissimo fa riferimento alle sue radici per rimanere ancorato a terra e poi, una volta passata la tempesta, torna ad ergersi dritto come prima, anzi, più forte di prima.

 

Cosa non è la resilienza?

Parlando di resilienza è necessario però far attenzione a non confonderla con l’infallibilità.
Chi è resiliente non è infallibile, né insofferente alle avversità.
Egli è piuttosto in grado di modificare il proprio comportamento di fronte alle difficoltà ed eventualmente imparare dai propri fallimenti.
L’individuo resiliente sa individuare ed ammettere i propri limiti ma anche riconoscere i propri punti di forza ed usarli per far fronte alle proprie vulnerabilità.
 
Inoltre, è importante sottolineare che la Resilienza non è un tratto caratteriale innato.
Essa è piuttosto un’abilità che può essere appresa e promossa da chiunque.
 

Come possiamo aumentare la nostra resilienza?

Come abbiamo detto precedentemente, la resilienza può essere promossa nella vita di ogni giorno.
Di seguito vengono elencati 10 aspetti che possono aiutarci a diventare più resilienti.
 
1)   Mantenere, per quanto possibile, una visione ottimistica di sé e del mondo.
Anche se spesso, di fronte alle difficoltà può essere arduo, mantenere un atteggiamento costruttivo e positivo di fronte ad un problema, può aiutare a concentrare tutte le nostre energie nella direzione giusta, ossia il raggiungimento della sua soluzione.

2)   Interpretare le difficoltà come una sfida, come un’opportunità per mettersi in gioco.

 

3)   Concentrarsi sul presente.

Pensare in modo fisso alle ingiustizie subite o concentrarsi su ciò che potrebbe andar male nel futuro non ha nessuna utilità nel risolvere un problema. Anzi, spesso ci porta ad entrare in una spirale di negativismo che limiterà di fatto le nostre capacità di fronteggiamento.
Investire risorse sul presente e sulle possibili strategie da mettere in atto nel qui ed ora per affrontare le difficoltà è molto più produttivo. Mantiene la mente attiva e riduce i pericolosi meccanismi del rimuginio e della ruminazione.
 

4)   Riconoscere ed accettare i propri limiti.

Le persone resilienti non nascondono le proprie vulnerabilità. Riconoscere le proprie debolezze può essere molto utile poiché permette di identificare quali aree della nostra persona possiamo migliorare.
 

5) Identificare i propri punti di forza.

Ogni persona ha dei punti di forza. Saperli riconoscere e darsene il merito è fondamentale per individuare le risorse da mettere in campo per fronteggiare le difficoltà.
I nostri punti di forza possono inoltre essere un fedele supporto per quelle aree in cui ci sentiamo più vulnerabili.
 

6)   Accettare il fallimento come possibile esito della sfida.

Come abbiamo detto in precedenza, la resilienza non coincide con l’infallibilità.
Il fallimento è possibile e senza di esso non ci sarebbe crescita.
La persona resiliente, all’interno della più generale visione ottimistica di sé e del mondo, può fallire. La differenza risiede nell’interpretazione del fallimento. L’individuo resiliente lo interpreta come uno spunto per capire quali aree di sé può migliorare e come poter affrontare una situazione simile in futuro.

7)   Far riferimento alle risorse sociali.

Saper chiedere aiuto ma anche conforto alla nostra famiglia ed ai nostri cari è un elemento molto importante. Gli altri sono un preziosissimo aiuto per affrontare una sfida e sentirsi meno soli in mezzo alla tempesta.

8)   Individuare gli elementi su cui abbiamo controllo.

E’ di fondamentale importanza capire su quali aspetti della situazione  abbiamo il controllo e su quali invece non possiamo influire in alcun modo.
Questo ci servirà per elaborare un piano di soluzione del problema più efficiente per gli elementi che possiamo controllare.
Viceversa ci porterà ad accettare ciò che sfugge alla nostra influenza.

9) Elaborare e mettere in atto un piano strategico.

E’ importantissimo individuare specifiche strategie volte alla soluzione del problema (secondo i passi del Problem Solving trattati in questo articolo ).

10)   Imparare ad accettare che non su tutto possiamo avere il controllo.

Come ultimo punto, facciamo cenno alle situazioni che ci fanno soffrire a su cui non abbiamo controllo.
Tra queste rientrano i lutti e le perdite in genere, nonché particolari eventi traumatici.

Come si integra in questi contesti il concetto di resilienza?

In primo luogo lo stesso fatto di accettare di non avere potere su questi eventi, è già di per sé un grande passo in avanti. In queste situazioni, spesso molto dolorose, una volta compreso che combattere non serve a niente, se non a prolungare la nostra sofferenza, possiamo far ricorso al supporto dei nostri cari: la condivisione del dolore indubbiamente aiuta il percorso dell’accettazione.
Inoltre, anche se può sembrare molto difficile, è d’aiuto trovare dei piccoli spunti di crescita personale negli eventi accaduti. Secondo lo stesso principio di resilienza, possiamo affrontare un dolore facendoci trascinare da esso fino a spezzarci, oppure, in alternativa, possiamo trovare la forza per ricavare dal nostro stesso dolore della linfa che ci porti a crescere e, una volta passata la tempesta, rialzarci più forti di prima.
Dott.ssa Marta J. Drabik