Disturbo d’ansia di malattia (Ipocondria)
Marta J. Venturini Drabik – Psicologa psicoterapeuta cognitivo-comportamentale a Montecatini Terme e Firenze
Il disturbo d’ansia di malattia, noto in passato come ipocondria, è caratterizzato da una preoccupazione costante di avere o di poter sviluppare una malattia grave.
Anche in assenza di sintomi significativi, il dubbio rimane vivo e tende a occupare gran parte dei pensieri.
Quando la mente si concentra sul corpo
Le persone che soffrono di ansia di malattia – o di quella che comunemente viene chiamata ipocondria – osservano con attenzione ogni segnale corporeo: una fitta, un battito irregolare, una sensazione insolita.
Questi segnali, che per altri resterebbero marginali, vengono interpretati come possibili prove di qualcosa di serio.
La paura porta spesso a cercare rassicurazioni – visite mediche, esami, ricerche online – che alleviano l’ansia per poco tempo, prima che il ciclo ricominci.
I meccanismi che alimentano il disturbo
Alla base dell’ansia di malattia ci sono spesso intolleranza all’incertezza, ipervigilanza corporea e paura di non accorgersi in tempo di qualcosa di grave.
Il corpo diventa un terreno da controllare costantemente, e ogni sensazione inattesa viene ingigantita dall’attenzione stessa che le si dedica.
Questo crea un circolo vizioso: più si controlla, più aumentano le sensazioni e con esse l’ansia.
L’ansia di malattia può essere accompagnata da tratti perfezionistici e ipercontrollanti: il bisogno di avere risposte chiare, di sentirsi al sicuro, di non sbagliare.
In alcuni casi emergono anche caratteristiche di personalità ossessivo-compulsiva, che rinforzano la tendenza al monitoraggio e alla ricerca di certezza.
Psicoterapia cognitivo-comportamentale per l’ipocondria
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è considerata il trattamento di elezione per il disturbo d’ansia di malattia.
Il lavoro terapeutico aiuta a comprendere e modificare i processi che mantengono il disturbo: i pensieri catastrofici, le strategie di controllo e le rassicurazioni ripetute.
L’obiettivo è ridurre l’attenzione selettiva verso il corpo, imparare a tollerare l’incertezza e ricostruire un rapporto di fiducia con le proprie sensazioni fisiche.
Capire la funzione dell’ansia all’interno dell’assetto personale del paziente consente di validare la paura e di trasformarla in un segnale di cura, non di minaccia.
La psicoterapia non punta a eliminare ogni dubbio, ma, come per il DOC, a cambiare il modo di relazionarsi a esso, restituendo spazio alla vita al di là dei sintomi.
Maggiori informazioni
Ricevo a Montecatini Terme presso il Centro Clinico Logos e a Firenze presso l’istituto IPSICO, oltre che online.
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