Tipologie di disturbo ossessivo compulsivo

Il disturbo ossessivo compulsivo può essere suddiviso in cinque classi, a seconda della tipologia di compulsione o rituale messi in atto in risposta alla specifica ossessione.
Queste cinque classi di sono:

Disturbo ossessivo compulsivo con compulsioni di controllo (checkers)

Le persone con questo sottotipo di DOC effettuano ripetuti controlli volti a prevenire eventuali disgrazie e placare l’ansia derivante dal pensiero ossessivo.

Fanno parte di questa classe, ad esempio, le persone che controllano ripetutamente il gas della cucina per scongiurare una fuga, oppure coloro che controllano compulsivamente di aver chiuso la macchina per scongiurare il rischio che venga loro rubata a causa della loro “disattenzione”.

Disturbo ossessivo compulsivo con compulsioni di lavaggio e pulizia (Washers/Cleaners)

Le persone con questo sottotipo di DOC temono di essere contaminate da vari tipi di sostanze quali, ad esempio, lo sporco, le sostanze chimiche o quelle relative a liquidi biologici (urina, sangue, feci ecc.).

Queste persone utilizzano la pulizia, il lavaggio compulsivo delle mani o di altre parti del corpo come risposta all’ossessione di poter essere stati contaminati.

Di frequente questo sottotipo di Disturbo Ossessivo Compulsivo si associa, anche ad una forte sensazione di disgusto verso le sostanze in questione.

Disturbo ossessivo compulsivo con compulsioni di ordine e simmetria (Orders)

Questa tipologia di disturbo ossessivo compulsivo prevede che la persona senta l’impulso a gestire i pensieri ossessivi organizzando l’ambiente intorno a sé secondo un preciso ordine che può seguire vari principi (simmetria, colore ecc).

Tale sottocomponente si associa di frequente ad una particolare sensazione definita “Not Just Right Experience” (NJRE) che letteralmente significa “sensazione di non a posto”.

Le persone che presentano in maniera marcata questa sensazione, riferiscono un’incapacità di tollerare che le cose non vengano fatte esattamente nel modo in cui loro ritengono “giusto”.

Tale percezione le porta a pensare ossessivamente alla cosa in questione ed agire compulsivamente per ottenere il risultato desiderato.

Ovviamente, come per gli altri casi di DOC, ciò che fanno non è quasi mai abbastanza per garantire loro di ottenere un risultato soddisfacente e placare l’ansia che ne deriva.

Come si può immaginare, il tratto della “Not Just Right Experience” è strettamente legato anche al Perfezionismo.

Disturbo ossessivo compulsivo con rituali di ripetizione (Repeaters)

I rituali ripetuti sono tutte quelle azioni o quei pensieri che la persona si sente costretta a fare per scongiurare il verificarsi del danno e placare l’ansia derivante dal pensiero ossessivo.

I rituali possono essere comportamentali (come ad esempio il toccare compulsivamente un oggetto portafortuna per un numero specifico di volte) oppure possono verificarsi a livello mentale. Tra i rituali mentali troviamo, ad esempio, quello di contare un certo numero mentalmente per un certo numero di volte oppure quello di ripetere a mente una frase o una preghiera ogni volta che compare l’ossessione.

Questo sottotipo di DOC sembra essere legato ad una componente di natura superstiziosa.

A differenza degli altri sottotipi, infatti, nel caso dei repeaters, visto dall’esterno non vi è un legame logico tra azione compulsiva e pensiero ossessivo, anche se questo legame è sempre presente nella mente della persona che ne soffre.

Nei cleaners ad esempio, per quanto esternamente ingiustificato, il legame tra l’azione di lavaggio ed il pensiero di poter essere contaminati ha un nesso logico.

Nel disturbo ossessivo con rituali di ripetizione questo nesso solitamente non è presente e viene sostituito da spiegazioni di natura superstiziosa.

Ossessioni pure

Le ossessioni pure sono un tipo particolare di disturbo ossessivo compulsivo che non prevede la presenza di compulsioni comportamentali o mentali.

I contenuti delle ossessioni pure si presentano di frequente sotto forma di immagini mentali o impulsi giudicati inaccettabili o socialmente sconvenienti.

Di frequente le ossessioni pure sono collegate a temi di natura morale o religiosa. Piuttosto che reagire in base ad un timore di danno, la persona prova un fortissimo disagio all’idea di poter desiderare o anche solo immaginare di compiere atti o trovarsi in situazioni  a forte impatto morale.

Molto spesso il contenuto dell’ossessione e la paura che la persona sente in relazione ad esso, risultano comprensibili. Ciò che è considerato estremo e patologico nel disturbo ossessivo compulsivo con ossessioni pure sono gli sforzi che la persona fa per gestire e reprimere questi pensieri e la convinzione che, essendo stata in grado di pensare un determinato contenuto, allora sarà parimenti in grado di metterlo in atto (“se lo penso vuol dire che desidero farlo”).

Tipici temi legati al disturbo ossessivo compulsivo con ossessioni pure sono quelli relativi al timore di poter far del male a qualcuno, di essere pedofilo, di assumere comportamenti sessuali violenti e/o devianti ecc…

È importante sottolineare che, nonostante non sia necessariamente presente un rituale compulsivo, in questo tipo di DOC sono comunque ampiamente presenti comportamenti di gestione dell’ansia che, al pari della compulsione, mantengono di fatto il disturbo.

L’accumulo o accaparramento (Hoarding)

Può riguardare tanto oggetti specifici (forme “estreme” di collezionismo) quanto oggetti vari.

La caratteristica principale risiede comunque nell’incapacità da parte della persona di liberarsi o gettare gli oggetti in questione. Fino a pochi anni fa l’accumulo compulsivo veniva considerato come un sintomo di disturbo ossessivo compulsivo. Studi più recenti in realtà sembrerebbero confermare la sua indipendenza diagnostica dal DOC. Anche da un punto di vista funzionale questi due disturbi sembrano avere origini e nuclei diversi tanto che, nel DSM 5, per la prima volta, l’accumulo compulsivo viene diagnosticamente separato dallo spettro ossessivo, entrando a far parte dei disturbi da discontrollo degli impulsi.

In base a questi dati, dunque, emerge una comorbilità tra i due disturbi, piuttosto che una dipendenza dell’Hoarding dal DOC.

È infine importante sottolineare come tali classi, seppur ancora frequentemente utilizzate, abbiano in realtà poca utilità da un punto di vista clinico. Esiste infatti una frequente sovrapposizione tra i vari tipi di compulsioni. Soprattutto nei casi di un disturbo già strutturato, capita raramente che le compulsioni siano riferite ad un’unica area.

Molto più spesso invece, un disturbo che esordisce con prevalenti compulsioni relative ad una data area (ad esempio il lavaggio tipico della contaminazione), nel tempo si generalizza anche ad altre aree (come ad esempio quella del controllo).

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Dr.ssa MaRTA J. Drabik – PSICOLOGO PSICOTERAPEUTA
psicoTERAPIA COGNITIVO COMPORTAMENTALE Pistoia – FIRENZE – Montecatini